L'ora legale è una convenzione che, in termini pratici, consiste nello spostare le lancette dell'orologio in avanti di un'ora, al fine di avere un'illuminazione prolungata durante il giorno, in un determinato periodo dell'anno.

In passato, ai tempi dell'impero romano, la cosiddetta ora prima corrispondeva alla prima ora di sole e si aveva quindi con l'alba, indipendentemente dalla stagione e dal periodo dell'anno.
Nel 1784, al fine di ridurre il consumo di energia elettrica, lo scienziato e politico statunitense Benjamin Franklin inventò l'ora legale, che però in quel periodo non ebbe molto successo.

Solo nel 1907 l'idea fu ripresa dal costruttore inglese William Willet e, visti i problemi economici causati dalla prima guerra mondiale, la proposta venne poi accolta dalla Camera dei comuni nel 1916 e introdotta in Gran Bretagna con il nome di British Summer Time.
L'ora legale, che come si intuisce dal nome consisteva nel spostare un'ora in avanti le lancette, nel periodo estivo (da marzo a ottobre), venne utilizzata anche in altri paesi in cui il risparmio energetico divenne un'esigenza, per poi essere introdotta nel 1996 in tutti i Paesi dell'Unione Europea, più la Svizzera e i paesi dell'est Europa, secondo un calendario comune. In America del Nord è utilizzata con la denominazione “orario estivo”, mentre in altri paesi è scarsamente utilizzata, in quanto la variazione delle ore di luce nel corso dell'anno è minima.

Sebbene ovviamente questo meccanismo non possa aumentare il numero di ore di luce naturale, può però portare ad un maggiore sfruttamento di esse, perché tenderanno a coincidere con le abitudini orarie delle persone, ritardando di un'ora l'accensione della luce alla sera.
In Italia, grazie all'ora legale, ogni anno si ha in media un risparmio energetico di circa 600 milioni di kilowattora. Quando l'orario torna a coincidere con quello del fuso orario, si torna a parlare di ora solare o ora civile convenzionale.