Perché la Torre di Pisa pende?
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Piazza dei Miracoli Torre di Pisa Settimo piano della Torre
Dall'alto dei suoi 56 metri d'altezza, sorveglia con sguardo torto i prodigi dell'architettura romanica pisana immersi nella verdeggiante Piazza dei Miracoli. Nato come campanile del Duomo di Santa Maria Assunta, a causa della sua inclinazione caratteristica, oggi la Torre di Pisa è uno dei monumenti che più attrae lo sguardo dei turisti provenienti da ogni parte dal mondo.
Cosa le conferisce l'insolita e singolare pendenza?

Anzitutto la sua costruzione fu iniziata nel 1173, e come da procedura in caso di edificazione su terreni paludosi, una volta erette, le sue fondamenta non furono toccate per un intero anno.
Sappiamo che i lavori impegnarono braccia e menti di uomini vissuti nell'arco di duecento anni, ma non è chiaro a chi sia da attribuire la firma del progetto: secondo alcuni fu opera del Gherardi, ma nello stesso periodo l'architetto Diotisalvi lavorava alla realizzazione del battistero – le cui fondamenta presentano alcune conformità con quelle della Torre – mentre il rinvenimento di una lapide e un pezzetto di epigrafe, suggerirebbero l'intervento dello scultore Bonanno Pisano, come sostenuto dallo storico d'arte Giorgio Vasari.

Durante la sua costruzione, concluso circa metà del terzo piano, cedette il suolo su cui poggia la base del campanile: un evento insolito – ma comune ad altri due monumenti pisani – provocato dai sedimenti di argilla normalconsolidata morbida di cui è composto il terreno e che le ha conferito un'inclinazione iniziale di circa 3,97°. Nonostante sia quasi impercettibile, anche i monumenti che lo circondano sono contraddistinti da una minima pendenza. Ma come fa la Torre a restare in piedi? Grazie a un miracolo della fisica, scaturito dal fatto che dentro la sua base d'appoggio, casca la verticale che attraversa il suo baricentro.

Furono Giovanni Pisano e Giovanni di Simone nel 1275 a riprendere in mano l'impresa, gestendo l'inclinazione del campanile con la costruzione di altri tre piani “contrappeso” e aggiungendo al progetto conclusivo una cella campanaria.

I lavori furono conclusi intorno al 1350, ma per via dell'instabile assetto geologico, nel corso del tempo la pendenza della Torre ha subito variazioni talmente consistenti da richiedere nuovi interventi strutturali. Guidati dall'ingegnere pisano Alessandro Gherardesca, durante il XIX secolo furono intrapresi dei lavori di restauro che, isolando le fondamenta, portarono letteralmente a galla la presenza di una eccessiva quantità d'acqua. Una volta aspirata però, l'inclinazione del campanile aumentò, tanto che sul finire del secolo successivo era vivo il rischio di vederla distruggersi.

Pesi applicati alla Torre
Dal gennaio del '90 e per i successivi undici anni, l'accesso alla struttura venne proibito per arginare i 4,5 ° di pendenza, inclinazione che la rendeva sempre più pericolosamente vicina al crollo. Cinquantatré miliardi di lire per applicare ad alcuni piani della Torre, circa 900 tonnellate di contrappesi in piombo e tiranti d'acciaio, che riuscirono riportarla all'inclinazione originale raddrizzandola di 44 centimetri.
Secondo i docenti Michele Jamiolkowski, Carlo Viggiani e J. B. Burland - responsabili dell'ultimo piano di ristrutturazione – per altri 300 anni potremo salire sulla cima della Torre senza alcun timore.

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Tag: Torri  


Licenza foto #1 Piazza dei Miracoli: Saffron Blaze - CC BY-SA 3.0 foto modificata
Licenza foto #2 Torre di Pisa: sailko - CC BY-SA 3.0 foto modificata
Licenza foto #3 Settimo piano della Torre: BotMultichill - CC BY-SA 3.0 foto modificata







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