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Roba da chiodi
Con questa espressione si giudica assurda, spregevole e di pessima qualità una cosa o una situazione.
L'origine deriva dalla fabbricazione dei chiodi stessi: in passato questi venivano lavorati a mano utilizzando gli scarti di ferro; la “roba da chiodi” era quindi qualcosa privo di valore, fatto con gli avanzi.
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Se son rose fioriranno
Questa espressione è utilizzata quando si attende un giudizio, nel caso di una situazione incerta di cui ancora non si conosce l'esito.
La locuzione è motivata dal fatto che la pianta della rosa non è facilmente distinguibile sino al momento in cui i boccioli nascono e fioriscono.
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Tagliare la corda
Tale espressione è utilizzata per indicare una partenza rapida o piuttosto una fuga.
Sinonimo di 'Darsela a gambe', la locuzione deriva dell'antico gergo marinaresco, quando in caso di una necessaria partenza improvvisa, si usava tagliare la corda che teneva la nave attraccata, anziché scioglierla dalla bitta.
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Fare una filippica
Con quest'espressione si è soliti far riferimento a un discorso accusatorio, a un'invettiva contro una persona o un qualcosa di ben specifico; molto spesso viene utilizzata con ironia.
Le vere Filippiche sono le orazioni che Demostene tenne contro Filippo II di Macedonia intorno al 340 a.C per incitare gli ateniesi al combattimento. Nel 44-43 a.C poi fu Marco Tullio Cicerone a pronunciare delle Filippiche nei confronti di Marco Antonio.
Venne scelto questo nome per mettere in risalto le somiglianze con quelle di Demostene e l'analogia dell'ascesa del dittatore Filippo e quella di Marco Antonio.
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Farci una croce sopra
Vuol dire considerare conclusa una situazione, una questione. Molto spesso con tale espressione ci si riferisce a una relazione d'amore finita della quale si vorrebbe cancellare anche il solo ricordo, in modo tale da andare avanti senza più provare dolore.Viene talvolta usata anche in merito a perdite di vario genere o insuccessi.
L'origine deriva dalla la croce cimiteriale che è poi stata ripresa dai contabili, i quali annotavano una croce nei loro libri accanto ai nomi dei debitori insolventi, consci del fatto che non avrebbero più avuto indietro le cifre spettanti.
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Versare lacrime di coccodrillo
Con questa locuzione si fa riferimento a un pentimento inutile, o disinteressato: come il coccodrillo piange dopo il pasto, pentendosi di aver fatto una sciocchezza, così può succedere di lamentarsi e piagnucolare dopo aver compiuto un'azione sbagliata, dalla quale non è possibile tornare indietro.
L'origine di questa espressione è incerta, potrebbe derivare dal mito secondo cui gli occhi del coccodrillo siano spesso soggetti alla lacrimazione, specialmente durante il pasto. In realtà si tratta di una reazione fisiologica comune a tutti gli animali e necessaria per la pulizia dell'occhio, anche se nel coccodrillo questa risulta più accentuata quando rimane a lungo fuori dall'acqua.
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Sbarcare il lunario
Ai giorni d'oggi con questa espressione si è soliti indicare la riscossione dello stipendio, la buona riuscita di un'impresa non proprio facile.
Il lunario è l'antico calendario su cui venivano annotate anche le fasi lunari, utili per i raccolti degli agricoltori e i commerci dei marinai e con il verbo 'sbarcare' si intendeva dire 'arrivare', cioè giungere a compimento, a completamento di un anno.
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Fare tabula rasa
Questa espressione viene solitamente usata in occasione di un nuovo principio che avviene cancellando tutto ciò che vi era in precedenza.
La 'tabula rasa' è quindi la tavoletta di cera su cui scrivevano i romani, la quale veniva raschiata quando volevano scrivere qualcosa di nuovo.
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Tallone d'Achille
Con tale locuzione si vuole indicare il punto debole di una persona, un difetto che nessuno conosce e che quindi si tende a nascondere poiché rappresenta un limite.
L'espressione fa riferimento all'eroe omerico Achille che, pur essendo un valoroso guerriero, aveva un punto debole, ovvero il tallone. Sua madre infatti lo rese invulnerabile ai nemici immergendolo nelle acque miracolose del Teti, dimenticandosi però di bagnare anche il tallone. La versione che racconta Virgilio nell'Eneide svela inoltre che l'astuto Paride riuscì a scoprire questo particolare e, durante la guerra di Troia, sconfisse il valoroso Achille colpendolo proprio con una freccia sul tallone.
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Perdere le staffe
Con tale espressione si indica la perdita di controllo e l'ira. Un tempo la locuzione completa era "perdere le staffe del cervello", ossia impazzire. Tale modo di dire nasce dalla storica immagine del cavaliere che, perdendo le staffe del cavallo, ossia la parte in cui si appoggia la pianta del piede, rischiava di cadere.
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Prendere in castagna
Tale espressione si usa quando si sorprende qualcuno mentre sta compiendo un'azione non corretta.
Si tratta di un sinonimo della locuzione “cogliere in flagrante” e trae origine dal latino medievale in cui era solito dire “prendere in marrone”, dove marro, marronis significava errore. Col tempo, si è creata un po' di confusione e si è iniziata a usare “castagna”, dato che è sinonimo di “marrone”. Verbalmente l'espressione si dissocia da quella originaria, ma concettualmente le rimane fedele, indicando appunto un errore.
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Mangiare la foglia
Si tratta di un'espressione con la quale si indica un'intuizione notevole; mangia quindi la foglia la persona che riesce a leggere tra le righe in una situazione poco chiara.
Tale detto proviene dal mondo degli allevatori in cui si distinguono i piccoli, che si nutrono di latte, dagli adulti che mangiano invece l'erba. E' prerogativa quindi degli adulti riconoscere le foglie commestibili e ciò denota esperienza e consapevolezza.
Anche nell' “Odissea” di Omero compare il tema della foglia, la quale, dopo esser stata mangiata, aiuta Ulisse a essere immune dall'incantesimo della maga Circe.
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Dormire sugli allori
Con tale espressione si vuole indicare il comportamento di chi, credendo di viver di rendita a seguito di un successo, si lascia andare al dolce far niente, smettendo quindi di dedicarsi a studio o lavoro.
La locuzione ha origini antiche e deriva dall'usanza di incoronare i re con l'alloro, simbolo di vittoria. Adagiarsi sugli allori significa, in senso metaforico, riposare sulla gloria ricevuta.
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Dare un colpo al cerchio e uno alla botte
Tale locuzione indica l'atteggiamento opportunista di colui che gestisce una situazione mantenendo un equilibrio, evitando al tempo stesso di prendere una decisione o una posizione definita.
L'espressione deriva dal linguaggio degli antichi fabbricanti di botti che dovevano dimostrare la loro abilità nel riuscire a tenere unite le doghe di legno e chiuderle con il cerchio in ferro, completando quindi il confezionamento della botte.
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Fare orecchie da mercante
Tale espressione indica una situazione in cui una persona finge di non capire quel che le viene chiesto, disinteressandosi quasi all'argomentazione trattata.
Non si conosce l'origine esatta di questo detto, ma è risaputo che gli antichi mercanti erano soliti interessarsi esclusivamente ai propri affari e nei mercati evitavano le domande scomode e non attinenti alla propria attività dicendo che, data la gran confusione, non riuscivano a udire.
I primi autori che hanno messo su carta "fare orecchie da mercante" sono il Lasca, vale a dire Anton Francesco Grazzini, e Alessandro Manzoni che lo ha menzionato nel suo più celebre romanzo, "I promessi sposi".
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Avere l'argento vivo addosso
Con questa espressione si vuole descrivere il comportamento di una persona che non riesce a stare ferma, che è continuamente in movimento e che spesso crea guai.
La locuzione si utilizza generalmente nei confronti dei bambini molto esuberanti e attivi. L'argento vivo è il modo in cui gli alchimisti chiamano il metallo mercurio che, allo stato liquido risulta essere molto sfuggente, imprendibile e in natura tende a mutare a seconda delle condizioni circostanti.
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Essere al verde
Il noto modo di dire significa 'non avere soldi', ed essere quindi in una situazione di miseria, momentanea e non.
L'origine di questa espressione è legata al linguaggio utilizzato nelle aste: nell'antichità infatti il baditore teneva accesa una candela avente un laccio verde alla base, quando la fiamma raggiungeva tale limite significava che non era possibile fare nuove offerte, e che quindi l'asta stava per giugere al termine.
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Carpe diem
Frase di origine latina che letteralmente significa "cogli l'attimo". Il significato più esteso indica la possibilità di godere appieno delle cose e situazioni offerte dalla vita, vivendola quindi in modo pieno fino a che è possibile.
Nella frase si intrecciano i concetti di qualità (carpe) e temporalità (diem) dell'esistenza umana. La frase è stata tratta dalle Odi del poeta latino Orazio, in cui egli sostiene l'impossibilità dell'uomo nel conoscere e determinare il proprio futuro e l'importanza del presente, in cui è possibile intervenire in modo attivo concentrando le proprie azioni per cogliere tutte le occasioni ed opportunità che essa offre, diventando così responsabili del proprio tempo.
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Il gioco non vale la candela
Indica la propensione a non effettuare una determinata azione o sacrificio, perché si è convinti che non darà i benefici attesi e proporzionati al rischio.
La frase si diffuse già nel medioevo a partire dal XVI secolo, in cui l'illuminazione notturna era a candele (o lampade ad olio) ed il loro costo non accessibile a tutte le classi sociali. In quel periodo si lasciava spesso una candela in omaggio come sorta di mancia alle locande ed alle sale da gioco. Proprio fra i giocatori d'azzardo si diffuse questo modo di dire, ad indicare le giocate sfortunate in cui le vincite erano così basse che non coprivano neanche le spese necessarie a lasciare la candela.
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Fare di ogni erba un fascio
Indica il voler considerare più elementi, persone o argomenti come unico insieme indistinto.
L'espressione ha origine imprecisata nel mondo contadino, il suo utilizzo in forma grammaticale è documentato già a partire dal 1807.
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