“La mia nonna paterna è bolognese, quella paterna calabrese. Io sono nata in Basilicata e sono cresciuta in una famiglia dove cucinare è sempre stata una forma di comunicazione alta. Mia nonna che portava un piatto a tavola non faceva un atto servile ma un dono d’amore. Vederla alzarsi la mattina alle prime ore dell’alba per preparare i tortellini fatti con le sue mani significava assistere a un immenso gesto di affetto. La cucina nella mia casa è sempre stata una fucina di creazioni di alimenti. Io, fin da bambina, sono sempre stata il braccio in quella che somigliava a una catena di montaggio. C’era chi sbatteva le uova, chi stendeva la sfoglia col mattarello, chi metteva il ripieno. Sono cresciuta guardando e aiutando. Da noi si preparava la conserva dei pomodori, il succo di frutta fatto in casa, le marmellate. E il tutto pur avendo una madre che ha sempre lavorato”