Con la Barefoot Running si torna indietro nel tempo, essa è infatti la corsa senza scarpe, cosa che per i nostri antenati era all'ordine del giorno.
Oggi un numero sempre più crescente di persone e corridori sta mostrando il proprio interesse nella corsa chiamata “naturale”, in quanto permette un contatto diretto con la terra, ma gli svantaggi superano i benefici.

Potremmo dire infatti che l'unico grande beneficio della Barefoot Running è il senso di libertà dato dal non calzare niente ai piedi, ma a questo si aggiungono tutta una serie di problemi. Innanzitutto si tratta di un tipo di corsa che non può essere praticato ovunque perché i rischi di farsi male sono tanti. Pensate solamente alle insidie che possono nascondersi in un prato, basta urtare anche un piccolo sasso con il mignolo per compromettere l'allenamento e, a seconda dell'infortunio, anche gli allenamenti successivi.

Inoltre, correre senza alcun tipo di protezione è fonte di stress per la pianta del piede, che ha quindi più probabilità di lesionarsi.
In merito alle prestazioni poi non vi è alcun vantaggio a praticare la Barefoot Running; ciò vuol dire che per ottenere dei buoni risultati occorre un buon allenamento come per la corsa tradizionale perché non avere le scarpe non agevola in alcun modo...anzi! Inoltre, serve una certa gradualità nel passaggio tra jogging alla Barefoot Running per non traumatizzare troppo i piedi.

Un buon compromesso per chi desidera percepire la sensazione di avere i piedi scalzi sono le “calzature minimaliste”, vale a dire delle scarpe da corsa senza ammortizzazione e con una suola molto settile che sono state studiate appunto per dare la sensazione di correre a piedi nudi.