Lo Spritz è il principe degli aperitivi all’italiana, popolare e richiesto in modo frequente in tutto il paese, e conosciuto anche all'estero. Il segreto è la sua semplicità ed il sapore frizzante, che costituiscono l’elemento ideale per terminare la giornata oppure godersi i tramonti in relax. Un aperitivo facile da preparare anche in versione casalinga, applicando un limitato numero di passaggi e quindi senza eccessive complicazioni e perdite di tempo.

Quando e dove nasce lo Spritz?

La teoria prevalente indica un'origine italiana e precisamente veneziana. Nel 1500 Venezia si chiamava la 'Serenissima', era potente ed i suoi domini si estendevano su molte isole e coste. L’economia era sostenuta principalmente dall’industria navale e quindi dai cantieri dell’Arsenale di Venezia, gli operai che vi lavoravano erano apprezzati e tenuti in forte considerazione. Fra i vari benefit a loro concessi vi era anche un ulteriore pasto da consumare nel pomeriggio e dopo quello principale: delle gallette e un bicchiere di vino con l'aggiunta di acqua fresca e frizzantina, insomma una sorta di primo antenato dello Spritz.
L'aperitivo che conosciamo ed apprezziamo nella ricetta attuale, arriva però solo nel 1919, dopo che i fratelli Barbieri avevano ideato e diffuso l’aperitivo Aperol, diventando l'ingrediente essenziale del nostro amato drink insieme al prosecco.
La possibile origine austriaca

Un'altra versione, sostenuta anche dall'etimologia del nome 'Spritz', attribuisce invece la sua origine ai soldati austriaci. Pare infatti che agli inizi del 1800, giunti in Veneto, chiedessero insistentemente a ristoratori e locandieri di aggiungere acqua frizzante al vino locale, per diluirne il tasso alcolico. Infatti nella lingua austriaca 'Spritzen' è un verbo che indica l'azione di 'spruzzare'.