Come difendersi se si viene segnalato come cattivo pagatore?
Se non si pagano le rate di un mutuo o di un finanziamento si può essere segnalati come cattivi pagatori
Essere segnalati come cattivo pagatore non è mai una buona notizia. Significa che qualcosa non è andato per il verso giusto con i pagamenti di un mutuo, un finanziamento o magari una cambiale. E questo può creare problemi, non solo con le banche ma anche con altre istituzioni. Ci sono però differenze importanti da capire, come quella tra la Centrale Rischi Interbancaria e la CRIF.
Centrale Rischi Interbancaria e CRIF: due cose diverse
La Centrale Rischi Interbancaria (CRI) è gestita dalla Banca d’Italia. Qui finiscono solo i nomi di chi non rispetta i propri impegni finanziari. È una banca dati pubblica, quindi accessibile solo per certi scopi. Non è la stessa cosa della CRIF, che invece è una società privata. La CRIF raccoglie informazioni più ampie, non solo i "cattivi pagatori". Registra anche dati utili per valutare la puntualità nei pagamenti o il livello di indebitamento.
La differenza è questa: nella CRIF non ci sono solo dati negativi. Possono esserci anche informazioni positive, come chi paga sempre in tempo o chi estingue i debiti senza problemi.
Quando scatta la segnalazione
Non tutte le difficoltà economiche portano a una segnalazione. Di solito accade nei casi più gravi: mancati pagamenti di rate, cambiali non onorate o situazioni di insolvenza. La banca, prima di segnalare, è obbligata a informare il cliente con una lettera raccomandata (spesso con ricevuta di ritorno). Questa arriva almeno 15 giorni prima della segnalazione effettiva. Questo passaggio è fondamentale.
Per quanto tempo resta una segnalazione?
Le segnalazioni non sono eterne. Ogni caso ha i suoi tempi di conservazione, che dipendono dal tipo di evento. Ad esempio:
Richieste di finanziamento in valutazione: restano per 180 giorni dalla domanda.
Finanziamenti rifiutati o rinunciati: si conservano per 90 giorni.
Pagamenti regolari: anche se sei stato segnalato, dopo 60 mesi la tua "fedina finanziaria" torna pulita.
Eventi gravi non sanati: restano per 36 mesi dalla scadenza del contratto.
Cosa succede se sei segnalato
Essere segnalati come cattivo pagatore non è un problema da poco. Impedisce di accedere a nuovi finanziamenti, mutui o anche solo a una carta di credito. In certi casi, la banca potrebbe chiudere il conto o rifiutare di aprirne uno nuovo. Perdere l’autorizzazione a emettere assegni è un’altra conseguenza comune.
Come difendersi
Non tutte le segnalazioni sono corrette. A volte ci sono errori o situazioni che sfuggono di mano. In questi casi, ci sono modi per difendersi:
Scrivere un reclamo alla banca. Se non risponde entro 30 giorni, ci si può rivolgere all’ABF (Arbitro Bancario Finanziario).
Rivolgersi al tribunale. In casi seri, si può chiedere la cancellazione immediata della segnalazione e, se ci sono stati danni, anche un risarcimento.
Contattare il SIC che ha fatto la segnalazione per correggere eventuali errori.
Questi passi non sono sempre rapidi, ma se motivati spesso risolvono il problema.
Essere segnalati non vuol dire che tutto sia perduto. Con il tempo, i dati negativi vengono cancellati e il merito creditizio può essere ricostruito. La cosa importante è non ignorare le difficoltà: meglio affrontarle subito. E occhio a chi promette "miracoli" online, spesso sono truffe. Meglio agire con trasparenza e pazienza.
Centrale Rischi Interbancaria e CRIF: due cose diverse
La Centrale Rischi Interbancaria (CRI) è gestita dalla Banca d’Italia. Qui finiscono solo i nomi di chi non rispetta i propri impegni finanziari. È una banca dati pubblica, quindi accessibile solo per certi scopi. Non è la stessa cosa della CRIF, che invece è una società privata. La CRIF raccoglie informazioni più ampie, non solo i "cattivi pagatori". Registra anche dati utili per valutare la puntualità nei pagamenti o il livello di indebitamento.
La differenza è questa: nella CRIF non ci sono solo dati negativi. Possono esserci anche informazioni positive, come chi paga sempre in tempo o chi estingue i debiti senza problemi.
Quando scatta la segnalazione
Non tutte le difficoltà economiche portano a una segnalazione. Di solito accade nei casi più gravi: mancati pagamenti di rate, cambiali non onorate o situazioni di insolvenza. La banca, prima di segnalare, è obbligata a informare il cliente con una lettera raccomandata (spesso con ricevuta di ritorno). Questa arriva almeno 15 giorni prima della segnalazione effettiva. Questo passaggio è fondamentale.
Per quanto tempo resta una segnalazione?
Le segnalazioni non sono eterne. Ogni caso ha i suoi tempi di conservazione, che dipendono dal tipo di evento. Ad esempio:
Richieste di finanziamento in valutazione: restano per 180 giorni dalla domanda.
Finanziamenti rifiutati o rinunciati: si conservano per 90 giorni.
Pagamenti regolari: anche se sei stato segnalato, dopo 60 mesi la tua "fedina finanziaria" torna pulita.
Ritardi nel pagamento di 3 rate o più: 24 mesi, ma solo se poi i pagamenti tornano regolari.
Eventi gravi non sanati: restano per 36 mesi dalla scadenza del contratto.
Cosa succede se sei segnalato
Essere segnalati come cattivo pagatore non è un problema da poco. Impedisce di accedere a nuovi finanziamenti, mutui o anche solo a una carta di credito. In certi casi, la banca potrebbe chiudere il conto o rifiutare di aprirne uno nuovo. Perdere l’autorizzazione a emettere assegni è un’altra conseguenza comune.
Come difendersi
Non tutte le segnalazioni sono corrette. A volte ci sono errori o situazioni che sfuggono di mano. In questi casi, ci sono modi per difendersi:
Scrivere un reclamo alla banca. Se non risponde entro 30 giorni, ci si può rivolgere all’ABF (Arbitro Bancario Finanziario).
Rivolgersi al tribunale. In casi seri, si può chiedere la cancellazione immediata della segnalazione e, se ci sono stati danni, anche un risarcimento.
Contattare il SIC che ha fatto la segnalazione per correggere eventuali errori.
Questi passi non sono sempre rapidi, ma se motivati spesso risolvono il problema.
Essere segnalati non vuol dire che tutto sia perduto. Con il tempo, i dati negativi vengono cancellati e il merito creditizio può essere ricostruito. La cosa importante è non ignorare le difficoltà: meglio affrontarle subito. E occhio a chi promette "miracoli" online, spesso sono truffe. Meglio agire con trasparenza e pazienza.
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