Cos'è il risciò?
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Questo termine un po' strano rappresenta una particolare forma di carrozza che sfrutta la forza umana per la sua trazione. La parola deriva da “rickshaw”, vale a dire dalla traduzione inglese di “jinrikisha”, termine con il quale in Giappone si fa riferimento a un veicolo a trazione umana.

Il risciò è un mezzo di trasporto che è nato nel 1869 ed è ancora largamente in uso in Africa e in Asia, in particolar modo nell'estremo Oriente. Si compone di un carrello con due ruote che può trasportare fino a due persone; il conducente si pone tra le due lunghe sbarre che tiene sollevate con le mani e fa forza su di esse per spingere il carro.

Circa la prima realizzazione di questo mezzo di trasporto esistono varie teorie, tuttavia quella più accreditata vede Jonathan Scobie come il padre del risciò. Per trasportare la moglie invalida per le strade di Yokohama, in Giappone, il ministro battista Scobie, nel 1869 incaricò il fabbro Albert Tolman per la costruzione di una piccola carrozza.

Un decennio più tardi il risciò conobbe un grande successo tanto da diffondersi anche in India, in particolar modo a Calcutta. Con il tempo poi sono state apportate modifiche e per il traino sono state sostituite le braccia umane con degli animali da soma, biciclette o motociclette.

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Tag: Carrozze  


Licenza foto #1 : Klodo6975 - CC BY-SA 3.0 foto modificata







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