Cosa significano le canzoni degli 883?
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Quali sono i significati delle canzoni più famose deli 883?

Quali sono i significati delle canzoni più famose deli 883?

Le canzoni degli 883 hanno davvero segnato una generazione intera. Negli anni '90, ogni brano di Max Pezzali e Mauro Repetto raccontava la vita quotidiana dei giovani di allora, con parole semplici e dirette. C’erano dentro le piccole sfide, i sogni, le storie d’amore, le amicizie e quella voglia di vivere senza prendersi troppo sul serio. È stato proprio questo loro linguaggio così spontaneo a renderli speciali, vicini alle persone comuni, a chi stava scoprendo il mondo ma non aveva ancora deciso cosa volesse farci.
Questi brani non hanno perso valore, anzi. Ancora oggi, anche dopo anni, i loro testi riescono a colpire perché trattano temi che non invecchiano. I pezzi più leggeri richiamano la spensieratezza e la giovinezza, quelli più malinconici fanno sentire la realtà di crescere e affrontare i cambiamenti. In fondo, gli 883 rimangono un simbolo di quella genuinità che non ha bisogno di filtri, un’epoca in cui la musica parlava davvero la lingua di chi viveva le piccole (e grandi) storie di tutti i giorni. Ma quali sono i significati delle loro canzoni più famose?

Hanno ucciso L’Uomo Ragno (1992)
Lo stesso autore Max Pezzali, in un'intervista ha chiarito che L'Uomo Ragno rappresentava la purezza adolescenziale, ammazzata dal mondo degli adulti.
E' quindi una metafora della fine delle illusioni giovanili. “L’uomo ragno” rappresenta quel mondo di sogni che spesso s’infrange contro la realtà. Il brano racconta il confronto con un mondo duro e poco ideale, quello in cui gli ideali fanno fatica a sopravvivere.

Non Me la Menare (1992)
Canzone iconica per il suo tono ironico, "Non Me La Menare" parla di chi si lamenta sempre senza fare nulla per cambiare le cose. Con un linguaggio schietto e un ritmo incalzante, gli 883 mettono alla berlina chi si piange addosso senza agire, come a dire: “Basta con le lamentele, muoviti e fai qualcosa se vuoi che le cose cambino”. La canzone diventa un invito a prendere in mano la propria vita, anche se non è tutto rose e fiori.

Come Mai (1993)
Una canzone romantica dedicata al primo amore di Max Pezzali, come rivelato anche nella serie TV biografica sugli 883, che viene descritta come la prima canzone scritta da Max in assoluto (anche se pubblicata in seguito). Una canzone in cui ci si chiede come sia possibile amare così all’improvviso. Racconta lo stupore di un sentimento che arriva senza preavviso, che sconvolge la vita e lascia senza parole. È la classica meraviglia dell’innamoramento.

Nord Sud Ovest Est (1993)
Una celebrazione del viaggio e della scoperta. Qui si parla di esplorare il mondo (e sé stessi), andando oltre i propri limiti. La canzone descrive la voglia di vivere esperienze che riempiono l’animo e fanno crescere.

La dura legge del Gol (1997)
Con il calcio come metafora della vita, la canzone parla di competizione e sfide. In questa “partita” non vince sempre il migliore, e a volte la vita è così. La canzone sottolinea come non sempre gli sforzi portino al successo.

Rotta x Casa di Dio (1995)
Un inno alla libertà, alla voglia di mettersi in viaggio e trovare un rifugio ideale. “Casa di Dio” rappresenta quel posto lontano dai problemi, dove poter essere finalmente sereni e spensierati.

6/1 Sfigato (1995)
Questa canzone prende in giro il sentirsi fuori posto e un po’ sfortunati. È una piccola confessione di chi cerca il proprio spazio ma si sente sempre un passo indietro. I toni sono leggeri, quasi autoironici, con un messaggio che non si prende troppo sul serio.

Chiuditi nel Cesso (1995)
Qui si parla di voglia di solitudine. A volte serve isolarsi, trovare un angolino tutto per sé per respirare un attimo. “Chiuditi nel cesso” è un invito a prendersi una pausa, a ricaricare le batterie lontano dai pensieri e dalle pressioni.

Con un Deca (1992)
“Con Un Deca” descrive l’arte di divertirsi con poco, quella voglia di uscire con gli amici anche con le tasche quasi vuote. La semplicità di chi fa di necessità virtù, trovando il modo di ridere e vivere bene con pochissimo. Spirito d’adattamento.

Jolly Blue (1994)
“Jolly Blue” era la sala giochi che gli 883 frequentavano da ragazzi poi chiusa con l'avvento delle console e dei videogiochi. La canzone rappresenta il simbolo dell’evasione, della voglia di uscire dalla routine, il desiderio di avventura, di esplorare nuove strade e di crearsi un rifugio mentale (fuori dagli schemi).

Dimmi Perché (1995)
Una riflessione sulle incomprensioni in amore. Qui ci si chiede “perché” certe cose non funzionano come dovrebbero e perché, a volte, le emozioni complicano tutto. Si parla del dolore di chi non trova risposte e resta lì a chiederselo.


Gli Anni (1995)
Una delle canzoni più nostalgiche degli 883. Parla del guardarsi indietro, ricordando quei momenti leggeri dell’adolescenza e le amicizie perse. Una canzone che abbraccia il passato con un misto di affetto e malinconia, come se quei tempi non dovessero finire mai.

Gli Avvoltoi (1995)
Qui si punta il dito contro chi sfrutta gli altri per convenienza. Gli “avvoltoi” sono quelli che si fanno avanti solo quando c’è qualcosa da prendere, senza scrupoli. Una critica diretta a chi vive di espedienti sulle spalle altrui.

Grazie Mille (1999)
Un grazie ironico alla società moderna e alle sue ipocrisie. La canzone parla di chi si destreggia tra finzione e apparenze, ringraziando (con sarcasmo) tutti coloro che rendono le cose più difficili. Un ritratto un po’ amaro, ma realistico.

Il Grande Incubo (1997)
Si parla di paure e di un futuro incerto, un po’ cupo. Rappresenta quel senso di oppressione che la vita quotidiana porta a volte. Un tema delicato, che guarda dentro alle ansie e a quei timori che tutti affrontano.

Il Mondo insieme a Te (2004)
Una canzone che esprime il desiderio di creare un piccolo mondo condiviso con una persona speciale. Parla del piacere di vivere tutto, ma insieme, dove le cose diventano più belle proprio perché condivise.

Io ci Sarò (1997)
“Io Ci Sarò” è una promessa d’amicizia e di sostegno. Qui si racconta l’impegno di esserci per qualcuno, a prescindere. Non importa quanto sia difficile: chi promette di restare vicino è sempre lì, anche quando le cose non vanno come dovrebbero.

L’Ultimo Bicchiere (1995)
Un brano che riflette su una storia d’amore finita, con il protagonista che cerca di dimenticare. Qui “l’ultimo bicchiere” diventa simbolo di un tentativo di lasciarsi il passato alle spalle, un gesto per ricominciare.


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