Operatore socio sanitario: requisiti e mansioni
Quella dell’operatore socio-sanitario è una figura professionale definita di recente ma molto richiesta da parte degli operatori sanitari pubblici e privati. In questo articolo vediamo quali sono i requisiti e le competenze che caratterizzano questo specifico profilo professionale.
La normativa di riferimento
La figura dell’operatore socio-sanitario (OSS) è stata definita per mezzo del Provvedimento 22 febbraio 2001, ovvero l’accordo tra il Ministro della sanità, il Ministro per la solidarietà sociale e le regioni e province autonome di Trento e Bolzano, finalizzato “individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell'operatore socio-sanitario e per la definizione dell'ordinamento didattico dei corsi di formazione”.
L’articolo 1 riporta la definizione di operatore socio-sanitario, ovvero un operatore che, “a seguito dell’attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale” svolge alcune attività, indirizzate nello specifico a “soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario” nonché a favorire l’autonomia ed il benessere dell’utente.
La formazione professionale di un OSS
La normativa di riferimento prevede che ogni corso sia composto da due moduli didattici, uno di base e uno “professionalizzante”; sono inoltre previsti eventuali moduli integrativi “nel caso in cui la formazione pregressa risulti insufficiente” (articolo 9). Le materie di insegnamento sono riportate nell’Allegato C dell’accordo, secondo una suddivisione per moduli.
Il primo modulo ha una durata di 200 ore durante le quali lo studente deve acquisire conoscenze di base inerenti alle problematiche relazionali, i sistemi organizzativi socio-sanitari, i fondamenti dell’etica, la sicurezza sul lavoro e i concetti di base dell’igiene e della salubrità del luogo di lavoro.
Il modulo professionalizzante, invece, si compone di 800 ore complessive: 250 di teoria, 100 di esercitazione e 450 di tirocinio. Le principali materie di insegnamento sono: legislazione socio-assistenziale e previdenziale, legislazione sanitaria e normativa inerente alla figura dell’operatore socio-sanitario, etica e deontologia, diritto del lavoro. Per quanto concerne l’area didattica di psicologia e sociologia, il modulo si focalizza su “aspetti psico-relazionali ed interventi assistenziali in rapporto alle specificità dell'utenza”; infine, per l’area igienico-sanitaria, è previsto l’insegnamento di elementi di igiene, assistenza sociale e alle persona e metodologie di lavoro sociali e sanitarie.
Ingresso nel mondo del lavoro
Gli operatori socio-sanitari possono essere assunti sia da strutture pubbliche (aziende ospedaliere, unità sanitarie locali etc.) sia da enti privati come, ad esempio, le aziende che si occupano di servizi alla persona. La selezione del personale da immettere in organico avviene tramite una procedura concorsuale pubblica; i bandi sono consultabili sui siti ufficiali o istituzionali dei soggetti che hanno avviato le selezioni oppure su un sito specializzato come ConcorsiPubblici.com. I concorsi sono per titoli ed esami: l’attestato di formazione rilasciato dalla regione consente ai soggetti interessati di iscriversi mentre una serie di prove (in genere, un test scritto seguito da una prova pratica e un colloquio orale) determinano la graduatoria di merito alla quale l’organizzatore attinge per selezionare le risorse da assumere.
Competenze tecniche dell’operatore socio-sanitario
L’allegato A dell’accordo per la definizione della figura dell’operatore socio-sanitario elenca in dettaglio le attività solitamente richieste a quest’ultimo:
• assistenza alla persona, specie se non autosufficiente o costretta a letto;
• supporto diagnostico di base;
• supporto al personale medico sanitario;
• collaborazione alla gestione ed alla pulizia degli ambienti utilizzati dall’utente;
• collaborazione agli interventi assistenziali (non di ricovero);
• supporto gestionale, organizzativo e formativo;
• aggiornamento professionale.
La normativa di riferimento
La figura dell’operatore socio-sanitario (OSS) è stata definita per mezzo del Provvedimento 22 febbraio 2001, ovvero l’accordo tra il Ministro della sanità, il Ministro per la solidarietà sociale e le regioni e province autonome di Trento e Bolzano, finalizzato “individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell'operatore socio-sanitario e per la definizione dell'ordinamento didattico dei corsi di formazione”.
L’articolo 1 riporta la definizione di operatore socio-sanitario, ovvero un operatore che, “a seguito dell’attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale” svolge alcune attività, indirizzate nello specifico a “soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario” nonché a favorire l’autonomia ed il benessere dell’utente.
La formazione professionale di un OSS
Per diventare operatore socio-sanitario è necessario conseguire un attestato di formazione professionale. Secondo quanto stabilito dall’articolo 2 dell’Accordo sopra citato, l’offerta formazione è appannaggio delle regioni e delle province autonome le quali accreditano le strutture ospedaliere e le aziende/unità sanitarie locali ad erogare corsi di formazione in relazione al proprio fabbisogno annuo.
La normativa di riferimento prevede che ogni corso sia composto da due moduli didattici, uno di base e uno “professionalizzante”; sono inoltre previsti eventuali moduli integrativi “nel caso in cui la formazione pregressa risulti insufficiente” (articolo 9). Le materie di insegnamento sono riportate nell’Allegato C dell’accordo, secondo una suddivisione per moduli.
Il primo modulo ha una durata di 200 ore durante le quali lo studente deve acquisire conoscenze di base inerenti alle problematiche relazionali, i sistemi organizzativi socio-sanitari, i fondamenti dell’etica, la sicurezza sul lavoro e i concetti di base dell’igiene e della salubrità del luogo di lavoro.
Il modulo professionalizzante, invece, si compone di 800 ore complessive: 250 di teoria, 100 di esercitazione e 450 di tirocinio. Le principali materie di insegnamento sono: legislazione socio-assistenziale e previdenziale, legislazione sanitaria e normativa inerente alla figura dell’operatore socio-sanitario, etica e deontologia, diritto del lavoro. Per quanto concerne l’area didattica di psicologia e sociologia, il modulo si focalizza su “aspetti psico-relazionali ed interventi assistenziali in rapporto alle specificità dell'utenza”; infine, per l’area igienico-sanitaria, è previsto l’insegnamento di elementi di igiene, assistenza sociale e alle persona e metodologie di lavoro sociali e sanitarie.
Ingresso nel mondo del lavoro
Gli operatori socio-sanitari possono essere assunti sia da strutture pubbliche (aziende ospedaliere, unità sanitarie locali etc.) sia da enti privati come, ad esempio, le aziende che si occupano di servizi alla persona. La selezione del personale da immettere in organico avviene tramite una procedura concorsuale pubblica; i bandi sono consultabili sui siti ufficiali o istituzionali dei soggetti che hanno avviato le selezioni oppure su un sito specializzato come ConcorsiPubblici.com. I concorsi sono per titoli ed esami: l’attestato di formazione rilasciato dalla regione consente ai soggetti interessati di iscriversi mentre una serie di prove (in genere, un test scritto seguito da una prova pratica e un colloquio orale) determinano la graduatoria di merito alla quale l’organizzatore attinge per selezionare le risorse da assumere.
Competenze tecniche dell’operatore socio-sanitario
L’allegato A dell’accordo per la definizione della figura dell’operatore socio-sanitario elenca in dettaglio le attività solitamente richieste a quest’ultimo:
• assistenza alla persona, specie se non autosufficiente o costretta a letto;
• supporto diagnostico di base;
• supporto al personale medico sanitario;
• collaborazione alla gestione ed alla pulizia degli ambienti utilizzati dall’utente;
• collaborazione agli interventi assistenziali (non di ricovero);
• supporto gestionale, organizzativo e formativo;
• aggiornamento professionale.
Tag: Medicina Mestieri
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