Qual è il modo corretto di usare smartphone e tablet?
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Il tema dell'inquinamento è, purtroppo, sempre attuale, ma parlare al singolare non è corretto. Esistono infatti diverse tipologie di inquinamento ed una che potrebbe causare molti problemi è invisibile e che sta diventando sempre più attuale è quella elettromagnetica. I nostri smartphone e tablet che usiamo tutti e tutti i giorni inquinano perché emettono delle radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti. Ecco che dovremmo imparare ad utilizzare in maniera corretta questi dispositivi in modo da limitare l'elettrosmog ed evitare delle esposizioni nocive eccessive.

La guida che segue è generale e riguarda quindi anche i bambini. Il consiglio a chi ha dei figli piccoli è quello di fare ancora più attenzione e limitare l'utilizzo di smartphone e tablet in quanto l'infanzia è una fase di vita molto delicata. In altre parole, iln loro corpo sta attraversando una fase di crescita e di sviluppo continua e ciò si traduce con una capacità di assorbimento maggiore delle radiazioni elettromagnetiche rispetto ad un adulto. In ogni caso poi, sarebbe bene tenere a distanza questi dispositivi, sia quando si usano che quando non si usano e sono accesi. Infatti, le radiazioni di interrompono quando gli apparecchi sono spenti.

Sveglia, promemoria, telefonate, chat e divertimento, usiamo lo smartphone per tante cose e con ciò giustifichiamo il fatto che lo abbiamo sempre a portata di mano. Ma per limitare l'esposizione all'inquinamento elettromagnetico dovremmo rivedere le nostre abitudini. Per esempio quando la sera siamo sul divano a guardare la televisione non necessariamente dobbiamo usare anche lo smartphone. Rappresenta un momento di relax, che potrebbe diventare anche di...detox digitale!
Idem quando andiamo a dormire. Si sa ormai che usiamo lo smartphone fino all'ultimo minuto prima di addormentarsi, ma sarebbe meglio non metterlo sotto al cuscino. Andrebbe cioè tenuto lontano dalla testa, ad almeno 1 metro dal nostro corpo. Questo, ovviamente se si tiene acceso, cosa che è quasi sempre vera dato che, come abbiamo detto, una delle principali funzioni a cui ci siamo abituati è quella della sveglia.
Un fattore positivo, e quindi largamente consigliato, è l'utilizzo degli auricolari per le chiamate, non solo quelle che facciamo in macchina. Il SNPA, cioè il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente, consiglia inoltre di fare chiamate brevi, di massimo 5 minuti e di cambiare spesso orecchio nel caso non si usassero gli auricolari. Ed ancora, andrebbero limitate le telefonate, ma anche proprio gli utilizzi in generale, quando non vi è campo. Questo perché quando il segnale è scarso, il cellulare incrementa la potenza e, di conseguenza, aumentano anche le radiazioni.

Un discorso similare vale per i viaggi. In auto o in treno lo smartphone emette un numero maggiore di radiazioni in quanto si attacca da una cella all'altra. Le barre di segnale non sono stabili. In macchina poi le radiazioni vengono trattenute, si sviluppa l'effetto noto con il nome di "gabbia di Faraday".

Infine possiamo ricapitolare quel che abbiamo visto finora in 5 punti:
- usare gli auricolari per telefonare
- fare telefonate brevi
- non fare telefonate quando vi è poco segnale
- limitare l'utilizzo del telefono in viaggio
- tenere lo smartphone distante almeno 1 metro durante la notte

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