Quali furono le capitali italiane?
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Moneta del Regno d'Italia Regno di Sardegna
Difficile oggi immaginare una capitale italiana diversa dalla splendida Roma.
Eppure Roma divenne capitale solo nel 1871, quindi molto tempo dopo l’unificazione del nostro Paese, quando fu annessa al Regno d’Italia a seguito della celebre Breccia di Porta Pia, dopo la quale papa Pio IX fu costretto a ritirarsi. A lui furono concessi solo il Vaticano, il Laterano e la villa pontificia di Castel Gandolfo. Prima di Roma cinque sono i luoghi che si sono scambiati il titolo di città più importanti del paese. Andiamo con ordine.

1) Torino: dal 1861 al 1865.
Era già la capitale del Regno di Sardegna e la sua ubicazione era stata sancita dopo la “fusione perfetta” del 1847 con cui al regno si annettevano alcuni territori settentrionali della terraferma, tra cui il Piemonte. Fu infatti lo stesso Regno di Sardegna a farsi promotore dell'unificazione nazionale, dando inizio agli scontri che hanno portato alla nascita del Regno d'Italia.

2) Firenze: dal 1865 al 1871
A stabilire lo spostamento della capitale italiana a Firenze, fu l'accordo tra Italia e Francia del 1864, definita “Convenzione di settembre”. Con questo patto diplomatico, l'Italia prometteva alla Francia di non puntare alla conquista di Roma e di fornire protezione al Papa in caso di necessità. In cambio pretendeva l'allontanamento delle truppe francesi dallo Stato Pontificio. La Francia dal canto suo, per assicurarsi che Roma non fosse più nel mirino dell'Italia, chiese lo spostamento della capitale.

3) Roma: dal 1871 al 1944
La Convenzione di settembre salta. Napoleone III è stato imprigionato e la Terza Repubblica che sta nascendo in Francia abbatte i paletti del precedente accordo. L'Italia parte perciò alla conquista di Roma e se la prende. Come abbiamo anticipato, con la celeberrima “Breccia di Porta Pia”, ha fine lo Stato Pontificio e Roma è capitale. Sovrano e governo vi si insediarono e numerose opere edilizie cominciarono a sconvolgere la città, che divenne un cantiere aperto per un intero decennio. Lo stesso anno Palazzo Madama ospitò la prima seduta del Senato italiano, mentre la Camera dei deputati si riunì per la prima volta a Montecitorio. Il Quirinale infine divenne dal 1870 reggia dei Savoia.

4) Brindisi: dal 1943 al 1944
Nel periodo della Seconda Guerra la città divenne sede di uno dei comandi alleati e assunse perciò un rilievo strategico fondamentale. Una volta firmato l'armistizio tra Italia e alleati anglo-americani, Vittorio Emanuele III, insieme al maresciallo Pietro Badoglio, si rifugia proprio a Brindisi, che diventa a tutti gli effetti la capitale, offrendo protezione all'intera dinastia Savoia.

4) Salerno: dal febbraio all'agosto del 1944
Già nel '43 Salerno era stata protagonista degli sbarchi degli alleati anglo-americani uniti nella cosiddetta “operazione Avalanche”, intrapresa per sconfiggere le truppe tedesche in meridione e conclusasi vittoriosamente. I governi transitori del periodo post-fascista - quelli Badoglio e quello Bonomi - si stanziarono lì perciò, sino alla liberazione di Roma - avvenuta nell'agosto dello stesso anno, fu Salerno a detenere il titolo di capitale d'Italia.

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Tag: Capitali  Città  


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