Le modalità di licenziamento variano notevolmente in tutto il mondo, riflettendo le diverse culture legali, norme del lavoro e approcci alla protezione dei lavoratori.
Queste differenze si vedono nelle procedure di licenziamento, nei motivi accettabili per licenziare, nelle tutele dei lavoratori e negli eventuali risarcimenti garantiti ai lavoratori.
Ecco dunque un quadro generale delle variazioni nelle modalità di licenziamento in diverse regioni e paesi, cominciando proprio dall'Italia.

Italia: Le leggi italiane proteggono fortemente i lavoratori e richiedono giuste cause e procedure formali per il licenziamento, come stabilito dallo statuto dei lavoratori e nello specifico dall'articolo 18.
Tuttavia La riforma Renzi (Job Act) del 2012 ha modificato l'articolo 18 e altre parti della legislazione del lavoro. La modifica più significativa riguardava il licenziamento individuale per motivi economici. Per i nuovi assunti dopo l'entrata in vigore del Jobs Act, il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento ingiustificato è stato limitato a casi specifici (ad esempio, licenziamento discriminatorio).
Per i licenziamenti ritenuti ingiustificati ma non discriminatori, la riforma ha introdotto un sistema di indennità monetaria al posto del reintegro, basato sull'anzianità di servizio del lavoratore.
Queste modifiche si applicano solo ai nuovi contratti di lavoro stipulati dopo l'introduzione del Jobs Act. I lavoratori assunti prima di questa riforma continuano a godere delle tutele previste dalla versione precedente dell'articolo 18.

Stati Uniti: Negli Stati Uniti prevalgono le norme "at-will employment", che permettono sia al datore di lavoro che al dipendente di interrompere il rapporto di lavoro in qualsiasi momento e per quasi qualsiasi motivo, tranne che per motivi illegali (come discriminazione o ritorsione). Tuttavia, ci sono eccezioni in base allo stato e alle condizioni contrattuali.

Unione Europea: In Europa, le leggi sul licenziamento sono generalmente più rigide. I datori di lavoro devono spesso fornire una giusta causa per il licenziamento e seguire procedure formali, che possono includere preavviso e, in alcuni casi, indennità di licenziamento. Le norme variano notevolmente tra i paesi membri.

Germania: È necessaria una giusta causa per licenziare i dipendenti e sono previste procedure dettagliate per il licenziamento.
Francia: Come alla Germania, in Francia sono necessarie ragioni valide e il rispetto di specifiche procedure.

Regno Unito: Dopo il Brexit, il Regno Unito può stabilire le proprie regole sul licenziamento, ma tendenzialmente le leggi sono simili a quelle dell'UE, con l'obbligo di una giusta causa e il rispetto di procedure formali.

Canada: Il Canada richiede in genere un giusto motivo per il licenziamento e la fornitura di un preavviso adeguato o un'indennità in sostituzione. Le leggi variano tra le province.

Australia: In Australia, i datori di lavoro devono fornire una giusta causa per il licenziamento e rispettare i termini del preavviso e, in alcuni casi, pagare un'indennità di licenziamento.

Giappone: Il Giappone ha leggi rigorose sul licenziamento, richiedendo ragioni legittime e spesso rendendo il processo di licenziamento piuttosto difficile e lungo.

Cina: Il licenziamento è regolato da leggi che in alcuni casi richiedono delle giustificazioni, in altri è previsto il pagamento di un'indennità al lavoratore.

India: In India, le leggi sul licenziamento variano a seconda del tipo di dipendente e dell'industria, ma in generale, è necessario un giusto motivo e, in alcuni casi, il pagamento di un'indennità.

Insomma le regole cambiano parecchio e non sembra esserci uniformità di comportamento nei vari paesi, inoltre bisogna tenere presente che queste indicazioni generali possono variare o essere mitigate con di nuove leggi o sentenze dei tribunali.