Il beach volley è una variante della pallavolo che ha come caratteristiche principali il fatto che si gioca sulla sabbia e il numero ridotto di giocatori, che sono due o al massimo tre, per ciascuna squadra.

La storia di questo sport, che è diventata una disciplina olimpica a partire dal 1996, è piuttosto recente; i suoi esordi si fanno risalire infatti al 1930 a Santa Monica, in California. Sebbene vi sia chi sostiene che si giocasse a beach volley già prima del 1930 nelle isole Hawai, si considera la partita zero di pallavolo su sabbia quella disputata a Santa Monica, dove a giocarvi vi erano in tutto quattro persone.
Già un anno più tardi il beach volley era conosciuto anche in Europa, tanto è vero che si racconta che vi si giocava anche durante la seconda guerra mondiale sulle coste della Normandia e della Bretagna, in Francia.

Nel 1947 poi Bernie Holzman organizzò il primo torneo ufficiale in California, precisamente a State Beach dove vinse la coppia formata da Manny Saenz ed Al Harris. I due giocatori non ebbero alcun premio in denaro, ma l'evento fu molto seguito e marchi di importanza mondiale si interessarono a questo sport e si proposero come sponsor.
Quattro anni più tardi venne proposto un torneo a tappe in cinque differenti spiagge della California, tra cui sempre State Beach e nel 1984 il beach volley si instaurò ufficialmente anche in Italia. A dare il via a questa disciplina furono Claudio Fantini e Angelo Squeo, i quali si occuparono dell'organizzazione del primo torneo italiano. In palio fu messo un milione di lire e a vincere fu la coppia formata dallo stesso Squeo insieme a Massimo Penteriani.