Quando si usano i due punti?
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I due punti sono un simbolo di punteggiatura formato da una coppia di punti posti in verticale che, durante la lettura impongono una pausa breve, di lunghezza identica all'intervallo del punto e virgola. Nella lingua italiana i due punti possono avere diverse funzioni all'interno della proposizione:

- Sintattico-argomentativa: hanno la funzione di spiegare, dimostrare, chiarire ciò che è stato affermato precedentemente, introdurre una conseguenza logica, l'effetto di una causa appena illustrata. (Es.: “Spinse la maniglia: la porta si aprì”). Tuttavia le relazioni di causa ed effetto separate dall'uso due punti possono essere bidirezionali, vale a dire interpretabili in senso progressivo, ma anche regressivo.

- Sintattico-descrittiva: hanno la funzione di spiegare quali sono i rapporti di un insieme, fare un elenco (Es: Non riesco a dimenticare quella spiaggia: la sabbia bianca, le onde del mare blu, il volo dei gabbiani”).

- Appositiva: si utilizzano per introdurre una frase con valore di apposizione, che aggiunge quindi alcuni dettagli alla precedente. (Es: “Questa è la storia di Firenze: una città che nasconde un passato affascinante”).

- Segmentatrice: servono ad introdurre un discorso diretto e sono seguiti da virgolette o trattini (Laura mi chiese: “Perché non vieni anche tu alla festa?”).

Non è da considerarsi un errore l'uso ripetuto dei due punti all'interno di una stessa proposizione (spesso presente in letteratura), tuttavia è buona regola non utilizzarli nei contesti di scrittura non creativa.

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