La forma più giusta per indicare l’asciugacapelli tra fono, phon o fon è quest'ultima: si tratta infatti della versione italianizzata del termine tedesco Fohn, che si riferisce al vento discendente caldo, secco, sul versante di una catena montuosa, e che in lingua tedesca viene utilizzato per indicare l’asciugacapelli.
E’ questa dunque l’etimologia della parola, che proviene dall’antico alto-tedesco e deriva a sua volta dal latino Favonium, ovvero il favonio, che è il vento di ponente, caldo, delle regioni alpine.

Ma perché si usa questo termine? All'inizio del Novecento il Foen (variante grafica di Fon) era il nome commerciale di un asciugacapelli, scelto per indicare la produzione di aria calda che asciuga. Da qui, secondo un processo metonimico, il nome di questo asciugacapelli comincia ad essere usato per estensione anche come nome comune, per riferirsi ad un qualsiasi asciugacapelli.
Dopo gli ‘50 il termine comincia ad essere inserito nei dizionari: il primo a registrarlo è il Dizionario moderno di Panzini, specificando però che il termine tedesco viene adattato alla pronuncia italiana.

In seguito, accanto alla forma fon, viene attestata nell'uso corrente anche la variante fono, con adattamento della nostra lingua, tuttavia questo termine non è registrato nei dizionari, ma appartiene ad un registro familiare e parlato, pertanto è sconsigliato nella forma scritta.

La versione phon nel significato di 'asciugacapelli' è invece da considerarsi sbagliata, poiché si riferisce all'unità di misura del livello di intensità sonora soggettiva e non all’asciugacapelli. Nonostante si tratti di un uso scorretto, risulta molto diffuso, soprattutto in rete, tanto che alcuni dizionari online non la considerano totalmente errata, ma si limitano a definirla meno giustificata o la elencano tra le possibili varianti di fon, senza dare altre indicazioni.