Si può consumare il cibo scaduto?
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In molti casi, il cibo resta sicuro da mangiare anche dopo la data indicata

In molti casi, il cibo resta sicuro da mangiare anche dopo la data indicata

Ogni anno tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura, spesso perché le persone si fidano troppo delle date di scadenza sulle confezioni senza sapere cosa significano davvero. In molti casi, il cibo resta sicuro da mangiare anche dopo la data indicata. Altri prodotti, invece, devono essere consumati entro i tempi previsti per evitare rischi.

Sapere quali alimenti possono essere consumati dopo la scadenza e come riconoscere quelli da evitare aiuta a ridurre gli sprechi e a mangiare in sicurezza.

Scadenza e termine minimo di conservazione: le differenze
Sulle confezioni troviamo due indicazioni diverse, ed è bene chiarire subito il loro significato perché riveste molta importanza:

- "Da consumarsi entro": questa è una vera e propria scadenza. Dopo questa data, l’alimento potrebbe essere pericoloso per la salute. Si trova su prodotti freschi e deperibili, come carne, pesce, latte e formaggi molli.

- "Da consumarsi preferibilmente entro": questa indicazione segnala il termine minimo di conservazione (TMC). Dopo la data riportata, il prodotto può perdere alcune caratteristiche di gusto e consistenza, ma non diventa necessariamente nocivo. È tipico di alimenti a lunga conservazione, come pasta, riso, biscotti e conserve.

I cibi che restano commestibili dopo il termine minimo di conservazione
Molti alimenti confezionati possono essere consumati anche molto tempo dopo la data riportata. Alcuni esempi:

- Pasta e riso: se ben conservati in un luogo asciutto e al riparo dalla luce, restano buoni per anni dopo il TMC. Potrebbero solo perdere un po’ di sapore o risultare leggermente più duri in cottura.
- Legumi secchi: come lenticchie, ceci e fagioli possono essere usati senza problemi anche dopo molto tempo, ma richiedono una cottura più lunga.
- Cioccolato: con il tempo può formarsi una patina bianca dovuta alla separazione dei grassi, ma non significa che sia andato a male. Il sapore potrebbe cambiare leggermente, ma resta commestibile.
- Biscotti e cereali: potrebbero diventare meno croccanti, ma se conservati bene non rappresentano un pericolo.
- Yogurt: può essere ancora buono una settimana o più dopo la scadenza, purché il contenitore sia integro e il prodotto non presenti odori strani o muffe.
- Latte UHT: dura settimane oltre la data se non è stato aperto. Una volta aperto, va consumato entro pochi giorni.

I cibi che si deteriorano più velocemente
Alcuni alimenti, invece, devono essere consumati entro la scadenza indicata perché possono sviluppare batteri pericolosi.

- Carne e pesce freschi: possono contenere batteri come la salmonella o la listeria, che si moltiplicano con il passare del tempo. Se l’odore è strano o la superficie diventa viscida, vanno buttati immediatamente.
- Uova: possono durare qualche giorno oltre la data, ma solo se conservate in frigo e se il guscio è integro. Per verificare se sono ancora buone, basta immergerle in acqua: se galleggiano, meglio non rischiare.
- Latticini freschi: latte, panna e formaggi molli vanno consumati entro la data indicata. Se hanno un odore acido o una consistenza diversa dal solito, meglio evitarli.
- Alimenti pronti refrigerati: insalate confezionate, sughi freschi e piatti a base di carne o pesce devono essere consumati nei tempi previsti, perché possono sviluppare microrganismi pericolosi.

Come riconoscere se un cibo è ancora buono?
Se un alimento è oltre la data di scadenza, prima di buttarlo è utile controllare alcuni aspetti:

- Odore: se l’odore è forte, acido o sgradevole, il cibo è probabilmente andato a male.
- Aspetto: muffe, cambiamenti di colore o una superficie appiccicosa indicano che non è più sicuro da mangiare.
- Consistenza: un formaggio troppo molle, carne viscida o pane molto duro possono essere segni di deterioramento.

Come conservare gli alimenti per farli durare di più?

Una corretta conservazione allunga la durata degli alimenti e riduce gli sprechi. Alcuni consigli utili:

- Frigorifero tra 1°C e 5°C: questa è la temperatura ideale per rallentare la crescita dei batteri nei cibi freschi.
- Contenitori ermetici: pasta, riso, cereali e biscotti durano più a lungo se conservati in contenitori ben chiusi.
- Congelare prima della scadenza: carne, pesce, pane e verdure possono essere congelati per prolungarne la durata.
- Non riempire troppo il frigo: l’aria fredda deve circolare per mantenere i cibi freschi più a lungo.

Alimenti che non scadono mai
Alcuni cibi, se conservati correttamente, possono durare anni senza problemi e possiamo stare tranquilli (a meno che non presentino odori, aspetto, colorazione alterati).

- Miele: non si deteriora mai, anche se con il tempo può cristallizzarsi. Basta scaldarlo leggermente per riportarlo alla sua consistenza originale.
- Sale: non ha una vera scadenza e può essere usato per sempre.
- Zucchero: come il sale, non scade, ma deve essere conservato lontano dall’umidità.
- Aceto: grazie alla sua acidità, rimane stabile e sicuro nel tempo.
- Alcool: liquori e distillati non scadono mai, ma possono perdere un po’ di aroma se esposti alla luce e all’aria per troppo tempo.

Ridurre gli sprechi senza rischi
Buttare il cibo solo perché ha superato una data scritta sulla confezione non è sempre necessario. Conoscere la differenza tra scadenza e TMC, controllare aspetto e odore degli alimenti e conservarli correttamente permette di evitare sprechi inutili. Prima di buttare un prodotto, basta osservarlo e annusarlo: spesso è ancora commestibile.

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