Lo abbiamo già detto, spesso alcuni termini che pronunciamo senza problemi a livello orale, ci mettono in difficoltà quando andiamo a scriverli, a metterli nero su bianco. E una parola che ci ha messo un po' tutti in crisi è Plexiglas. Sui giornali e sui social si è vista scrivere in tanti modi come per esempio Plexy-glass, Plexi-glass, Plexiglass, Plexy ecc. Certamente è stata anche scritta correttamente comunque, vale a dire Plexiglas. Questo è il nome ufficiale di un marchio registrato di uno specifico materiale e che è diventato anche il nome commerciale, il nome cioè con il quale siamo soliti riferirci ad esso. Non è la prima volta che succede una cosa del genere, si pensi per esempio a Scottex e Scotch: per noi corrispondono semplicemente ai nomi di due prodotti, ma in realtà sono i nomi delle prime aziende che li hanno realizzati e messi in commercio.


Dato che in inglese la parola vetro si scrive "Glass" è probabile che sia stata questa a confondere le idee, anche se per essere precisi il materiale di cui stiamo parlando, il Plexiglas, non è un vetro ed è molto più leggero. Si tratta di una resina termoindurente trasparente ed infrangibile che si presta molto bene per utilizzi diversi, dalla sicurezza all'antinfortunistica, dall'arredamento all'architettura.
Ciononostante sembra consentito utilizzare anche l'ormai conosciuta e diffusa forma con la doppia S finale, Plexiglass, in quanto si tratta di un altro nome commerciale dello stesso prodotto, o meglio, materiale.