Dopo il tragico incidente accaduto nel 1993 al giovane Brandon Lee durante le riprese del film "Il Corvo", sui set cinematografici si è continuato a morire.
Quando morì Lee la pistola era caricata a salve ma un proiettile vero era rimasto incredibilmente in canna, sfuggito ai tecnici di produzione che evidentemente non avevano svolto bene il loro lavoro. Allora la tecnologia digitale degli effetti speciali era primordiale e non era pensabile di aggiungere digitalmente gli effetti di una fiammata dopo le riprese.
L'episodio accaduto ad Alec Baldwin il 22/10/2021, sul set del film Rust, in cui l'attore ha sparato accidentalmente alcuni colpi di pistola uccidendo la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e ferendo il regista del film Joel Souza, dimostra che gli errori continuano anche dopo decenni di progresso tecnologico.

Ma come è possibile che accadano ancora questi incidenti? la spiegazione è semplice, purtroppo Le pistole usate sui set cinematografici sono principalmente vere e caricate a salve con piccole cariche esplosive che emettono semplicemente una fiammata molto scenografica senza far fuoriuscire un proiettile.
Le armi giocattolo non vengono usate perché non sembrano vere, sono più leggere e vengono maneggiate in modo diverso tanto che nelle riprese più ravvicinate si noterebbe la differenza.
Oltre agli errori nel caricamento a salve dell'arma, bisogna tener conto che anche le pistole caricata correttamente a salve possono causare incidenti gravi ed uccidere.
Ad esempio nel 1984, l’attore Jon Erik Hexum stava giocando con una pistola di scena durante le pause delle riprese, egli pensava che le cartucce a salve al suo interno fossero innocue, si appoggiò la pistola alla tempia e premette scherzosamente il grilletto simulando una «roulette russa». La carica, spinta dal gas e studiata per fare una fiammata di circa 20 cm, gli spezzò l’osso temporale uccidendolo.