“I film devono essere veloci, perché mica si può mostrare tutto. Altrimenti dovrebbero durare tutti ventisei ore! Vediamo storie troppo complicate (...) Bisogna lasciare spazio all'intelligenza dello spettatore e alla sua immaginazione. ”
Invece di frequentare il secondo anno di liceo classico si trasferisce a Parigi dove tira avanti lavorando anche come lavapiatti. Poco più tardi torna in Italia e a partire dal '57 inizia a dedicarsi al familiare mondo dell'arte, provenendo da madre fotografa e padre produttore cinematografico. Scrive perciò sulla rivista “L'Araldo dello Spettacolo”, ..Continua »