“Io colleziono gioie, ma non ho mai finito un album. Ne mancava sempre una introvabile per completare il tutto.
Ne mancava sempre una introvabile per completare il tutto. Ho provato a chiederla a pochissime persone l’ultima gioia, ma poi d’improvviso, per tante ragioni, mi sono sempre stancato di aspettare. È stato sempre così: una collezione di gioie e l’ultima, quella che avrebbe chiuso il cerchio, sfumata nel tempo. Allora ho pensato che andarmene via un attimo prima della fine sarebbe stata l’unica soluzione possibile per non soffrire più. Ma ci sono tanti modi di star male e uno è stato di sicuro rinunciare. Poi d’improvviso ti guardi indietro e i momenti non li vedi più com’erano. Hai la capacità di guardarli più a lungo, più a fondo ed è quasi un dolore, il dolore della parola tardi. Che sia stata colpa tua oppure no, nel bene o nel male, non puoi fare più niente, niente cambia le cose. I ricordi sono gioie al rallentatore e non sono più reali. Ma se ami ciò che hai perso più di ciò che avrai, non troverai più niente a cui tenere.
”Massimo Bisotti