“Sapete qual'era il mio giocattolo preferito? Il pallone, e lo è ancora ma a un certo punto della vita si diventa grandi. Così mi hanno detto e il tempo ha deciso. Maledetto tempo... E' lo stesso tempo che il 17 giugno 2001 avremmo voluto passasse in fretta. Non vedevamo l'ora di sentire l'arbitro fischiare tre volte. Oggi questo tempo mi ha bussato sulle spalle e mi ha detto 'domani sarai grande', levati gli scarpini perché da oggi sei un uomo e non potrai sentire l'odore dell'erba così da vicino, il sole in faccia, l'adrenalina che ti consuma e la soddisfazione di esultare. Mi sono chiesto in questi mesi perché mi stiano svegliando da questo sogno. Avete presente quando siete bambini, state sognando qualcosa di bello e vostra madre vi sveglia per andare a scuola? Mentre voi volete continuare a dormire e provate a riprendere il filo di quella storia e non ci si riesce mai? Stavolta non era un sogno, ma la realtà. Voglio dedicare questa lettera a tutti voi, ai bambini che hanno tifato per me, e a quelli che oggi sono diventati padri e gridano ancora 'Totti gol'. Mi piace pensare che la mia carriera sia per voi una favola da raccontare. ”
Dimostra fin da piccolo di avere un feeling particolare col pallone, prima nella squadra del suo quartiere, la “Fortitudo”, poi nella società “Smit Trastevere”. Una tecnica pulita la sua, che gli riserva un posto d'onore a centrocampo anche quando nel 1989, Francesco entra a far parte della squadra giovanile della Roma. Durante un allenamento, viene ..Continua »