“Sicuramente nel nostro Dna c'erano i geni giusti, ma il resto è frutto di lavoro, dedizione e passione per questo sport. Senza queste motivazioni non si va da nessuna parte e la storia dei troppi stranieri e a mio avviso una scusa, anche quando giocavo io gli stranieri erano forti ma il problema è un altro: oggi i giovani italiani fanno fatica a percepire quello spirito di sacrificio che fa la differenza, questo li rende pronti per un campionato italiano in cui sono numericamente esigui, ma non all'altezza a livello internazionale. Se a questo aggiungiamo i costi elevati dei vivai rispetto allo straniero usa e getta spinto dal procuratore il discorso diventa ancora più complesso. La ricetta? Rimboccarsi le maniche, lavorare duro e sodo in palestra e farsi trovare pronti quando si è in campo. Oggi non ci sono più garanzie e a mio avviso è giusto così. Forse si potrebbe ridurre la Superlega a dieci club e ampliare il bacino della serie A2 a più squadre in cui gli italiani hanno più chance, ma al momento questa è la realtà e bisogna conviverci. [Riferendosi alla generazione di pallavolisti degli anni '80/90]”
Andrea Lucchetta detto Lucky è un ex pallavolista italiano. Giocava nel ruolo di centrale. Tra gli anni 80 e 90 del XX secolo ha fatto parte, fino a diventarne capitano, della cosiddetta generazione di fenomeni ..Continua »