“Il 9 dicembre 1943, con mio padre e due cugini. Fummo nelle mani di orribili contrabbandieri, non troppo diversi dagli scafisti di oggi. Pagammo 45 mila lire per andare oltre il confine e altre mille per trascorrere la notte sotto un tetto. La Svizzera però ci respinse. E allora si susseguirono il carcere di Varese, San Vittore a Milano, il Binario 21, Auschwitz-Birkenau, per la sola colpa d’essere nati.” Da: Intervista al Corriere della Sera
Liliana Segre è un'attivista e politica italiana, superstite dell'Olocausto e testimone attiva della Shoah. Cresciuta in una famiglia laica di ascendenza ebraica, a partire dal 1938 subì le imposizioni ..Continua »