“Sono stata a lungo anoressica e ci è voluto molto per accettare quello che stavo facendo a me stessa. Quando mi hanno proposto il film 'Fino all'osso' stavo scrivendo la mia biografia e avevo appena finito il capitolo in cui parlavo della malattia. Ho accettato immediatamente, perché non è mai stato fatto un film che parli così apertamente di questo tipo di problema e so quanto dolorosa possa essere per una donna, ma anche per un uomo, l'accettazione del proprio corpo e l'ammettere di avere un disordine alimentare, che è naturalmente prima di tutto psicologico.”