“Se una cosa non la sento, la rifiuto. Perché non ho mai creduto nel rimmel o nel mio personaggio, ma nell’idea, nella creatività e nel destino. Sono rimasta sempre me stessa e ho provato a non cambiare pelle. Timida, che quando ricevo un premio o un riconoscimento smetto quasi di parlare e a disagio, un disagio profondo, quando intorno a me c’è troppa gente. Divento un’altra e alle grandi feste non vado mai. Non saprei cosa dire e cosa fare e cercherei subito un modo per fuggire. Se mi fossi specchiata nel successo sarei stata insopportabile. Ho cercato di evitarlo, per me e per le persone che avevo intorno, ma non ho faticato perché è la mia natura. Oltre il balletto, le prove, le canzoni, il trucco, i concerti e tutto il resto, c’ero sempre io. Quella che dimessa e struccata va in vacanza a un’ora da Roma e d’inverno indossa il golf e la calzamaglia perché sente freddo. Amo il mio nido e le mie piccole certezze. La Carrà mi è simpatica, ma con Raffaella Pelloni ci vivo tutti i giorni.
”Da: Intervista a Vanity FairRaffaella Carrà