“Quando si guarda qualcosa, ciò che conta, più ancora dell’oggetto guardato, è lo sguardo. È nella qualità dello sguardo, nel «pregiudizio » che contiene, che l’oggetto guardato si deforma per aderire alla personalità di chi lo osserva.”
Inizia a scrivere per il teatro durante gli anni '60 collaborando con il movimento d'avanguardia “Teatro del 101”, per cui produce opere come “Direzioni Memorie”, “Riflessi di conoscenza” e, negli anni '80, “L'Onesto Jago”. E' iscritto all'Ordine nazionale dei giornalisti dal '69, ma risalgono a qualche anno prima le sue numerose ..Continua »