“Il consultorio, uno dei pochi sopravvissuti al di fuori dei distretti sanitari, ospitava, oltre a Mina, una psicologa e un ginecologo. La psicologa, un’anziana dolce signora dei quartieri alti, si vedeva raramente perché aveva uno studio privato e non andava volentieri a sporcarsi le mani nel popolare, pur non volendo perdere qualifica e stipendio.”