“E nulla perisce nell'immenso universo, credete a me, ma ogni cosa cambia e assume un aspetto nuovo. E nascere noi chiamiamo cominciare a essere una cosa che non si era, e morire cessare di essere la suddetta cosa. Anche se questo si trasferisce di là e quello di qua, il totale è sempre lo stesso. Sì, io credo che nulla conservi a nulla lo stesso aspetto.”
Quello che sappiamo della vita di Publio Ovidio Nasone, o più semplicemente Ovidio, lo dobbiamo al quarto libro che compone i “Tristia”, l'elegia scritta dal poeta stesso durante un oscuro periodo d'esilio trascorso a Tomi. Nasce intorno al 43. a. C. e apprende di retorica e grammatica dalle menti più illustri di Roma. Anche se suo ..Continua »