“Non appena aveva finito di farlo lei lo aggrediva senza dargli il tempo di nulla, anche sullo stesso divano dove aveva appena finito di spogliarlo, e solo di tanto in tanto a letto. Gli si metteva sotto, e si impadroniva di tutto lui per tutta lei, chiusa dentro se stessa, brancicando a occhi chiusi nel suo assoluto buio interiore, avanzando di qui, indietreggiando, correggendo il suo percorso invisibile, cercando un'altra via più intensa, un altro modo di spingersi avanti senza naufragare nella maremma di mucillagine che le fluiva dal ventre, domandandosi e rispondendo a se stessa con un ronzio da grossa mosca nel suo gergo natale dov'era quel qualcosa nelle tenebre che solo lei conosceva e desiderava solo per lei, finché non soccombeva senza aspettare altri e precipitava da sola nel suo abisso con un'esplosione giubilante di vittoria totale che faceva tremare il mondo.
”Gabriel Garcia Marquez