“Il modello a cui tendere è quello di un atleta che diventa quasi allenatore di se stesso; e che si relaziona al tecnico come a un consulente da coinvolgere su precise problematiche, non cercando la mamma o il sergente di turno. È chiaro, si tratta di un comportamento possibile solo per atleti maturi, evoluti. Ma non è un sogno irrealizzabile.”
E' uno psicologo che si occupa di prestazioni sportiva nelle discipline di resistenza. È stato anche Psicologo della Squadra Olimpica Italiana di Sci di Fondo alle Olimpiadi di Torino 2006 e psicologo delle Squadre Nazionali di Triathlon. Si è occupato anche di formazione aziendale sulla tematica dello stress. Appassionato di alpinismo, ha anche scalato l’Everest dal ..Continua »