“Entrò il preside con aria mesta, salutò con grande dignità e disse: «Ragazzi devo darvi una brutta notizia, avrete un altro maestro, quello dell'anno scorso è morto!» Ci fu un boato di gioia, applausi, tutta la curva B della classe intonò canti di tripudio. «È stato il fumo a ucciderlo» disse il Preside.Il maestro dell'anno passato era un uomo decrepito, aveva il volto incartapecorito dalle rughe, capelli bianchi e radi, denti cariati, spalle curve e parlava con voce roca e catarrosa. Aveva ventitré anni. Un giorno lesse sul pacchetto di sigarette: «II fumo nuoce gravemente alla salute». Allora cominciò a ridere, ridere, ridere e rise tanto che morì soffocato. Il mio compagno Bakunin lo diceva sempre: «Sarà una risata che vi seppellirà!».
”Giobbe Covatta