“Su Piero Calamandrei, uno dei protagonisti della mia Italia civile, sono tornato più e più volte nella mia vita, studiando la sua opera, in specie gli scritti politici e giuridici, pieno di ammirazione per la sua meravigliosa e multiforme attività di scrittore, di giurista, di avvocato, di uomo politico, di letterato: un'ammirazione, accompagnata da un profondo affetto per l'uomo severo e insieme amante della lieta conversazione, sferzante ed ironico, ilare e melanconico, coraggioso senza spavalderia, prodigo di sé senza vanità, animato da una fervida passione per la giustizia attraverso la legge, quando è possibile, o attraverso l'aperta lotta politica quando il diritto vien meno, diviso, secondo gli eventi e la natura dei suoi interlocutori, tra incontenibili sdegni e buoni sentimenti, tra l'irriducibile avversione per i ribaldi e il culto della più pura e disinteressata amicizia, insofferente dei prepotenti e sofferente coi poveri, i derelitti, le vittime del potere, sempre alla ricerca di un'innocenza perduta che identificava nell'età dell'infanzia felice e verso una innocenza da ritrovare in una futura società più libera e più giusta.
”Norberto Bobbio