“Un sommergibile giapponese ci mise due siluri dentro la pancia. Stavamo tornando dall'isola di Tinian, avevamo portato la bomba, quella che esplose su Hiroshima. 1100 uomini finirono in mare. La nave affondò in 12 minuti. Il primo squalo si fece vivo dopo una mezz'ora, un tigre, di quattro metri. Sai da cosa lo capisci quando sei in acqua? Dalla distanza della pinna dorsale alla coda. Noi non lo sapevamo. Ma la nostra missione era talmente segreta che non fu lanciato nemmeno l'S.O.S! ...Per una settimana non dissero che eravamo spariti. Insomma alle prime luci, cominciarono ad arrivare gli squali. Noi eravamo riuniti in gruppi stretti, una specie di quei quadrati delle battaglie, quei quadrati che si vedono nelle stampe della battaglia di Waterloo. L'idea era quella che quando uno squalo si avvicinava ad un uomo, quello si metteva ad agitare l'acqua e urlare a squarciagola! Qualche volta lo squalo se ne va. Ma qualche volta non se ne va per niente. Ti fissa dritto negli occhi... ”