“È andata così; ci sono quelli che partono e quelli che restano. Io ho deciso di restare. Mi ripeto che tra pochi mesi diventerò padre. Cerco di prenderci confidenza, anche perché credo che non l'ho ancora capito fino in fondo quello che significa veramente. Ogni tanto penso a quei tre (Adriano, Paolo e Alberto), a dove saranno, cosa faranno. Mi piace pensare che forse un giorno potrò raggiungerli e stare con loro per un po'. È un pensiero che mi fa sentire bene. La mano che vedete è quella di Sveva ed è la bambina più bella che abbia visto in vita mia. Dicono che somiglia a Giulia; è forse per questo che la amo tanto. Ha compiuto un anno da due giorni. Sta imparando a parlare, dice televisione, cielo, sole, pancia, mamma, e papà. Giulia invece diventa ogni giorno più bella. È andata in fissa con la linea. Va a nuoto tre volte a settimana e a correre tutte le sere; le farà male? La cosa che Sveva ama di più è ballare con me Strauss. Prima mi guarda negli occhi, poi ride, e poi si addormenta. Posso fissarla per ore. Ascolto il suo respiro e provo a guardarmi da fuori. E allora la mia vita non mi sembra niente male. In fondo non c'è nulla che mi manchi davvero, davvero nulla. E allora questa è la felicità? Io penso di sì.
”L'ultimo bacioStefano Accorsi