“Gli addii devono essere urlati, agitati, rabbiosi, furiosi. Con porte sbattute in faccia. Con telefoni muti. Con nessun augurio di compleanno. Con nessun sms che ti chiede come stai. Con nessuna foto in fondo ad un cassetto. Con nessuna forma di contatto mentale e fisico. Altrimenti si chiama “arrivederci”. Ed č un’altra storia.
”Anonimo