“Ma in compenso in quelle due ore salì vertiginosamente quasi tutti i gradini della gerarchia aziendale, anche a tre a tre.
Impiegato di settima: scrivania in mogano, poltroncina in sky o finta pelle, telefono, pianta di Ficus, simbolo del potere. Impiegato di quinta: lampada di opalina, piano di cristallo, naif jugoslavo alla parete, due piante di Ficus.
Impiegato di prima: quattro piante di Ficus, tre telefoni, dittafono, sei quadri naif, tappeto e moquette per terra. Era arrivato fino alla soglia della dirigenza, vale a dire: serra di piante di Ficus e poltrona in pelle umana, quando la fortuna voltò rovinosamente le spalle al Semenzara.
”Il secondo tragico fantozziPaolo Villaggio