“A una donnaA te queste parole, per la consolatrice
grazia dei tuoi grandi occhi, dove un tenero sogno
ride e piange, per l'anima tua pura, così bella,
a te queste parole, dal mio acre tormento!
Ahimè, l'orrido incubo che sempre mi perseguita
non mi dà tregua, infuria follemente, geloso,
si va moltiplicando come un branco di lupi,
si attacca al mio destino sporcandolo di sangue!
Io soffro, è spaventosa la mia sofferenza,
tale che, al suo confronto, è un'egloga il lamento
del primo uomo, espulso dal giardino dell'Eden!
Le preoccupazioni che puoi avere, cara,
sono rondini in volo nel cielo del meriggio
riscaldato dal sole di un giorno di settembre.
”Paul Verlaine