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Frasi sul giocare [17/20]
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“Carte nel cestino (dai 6 anni)
Come giocare: Prendete un mazzo di carte ed ogni giocatore dovrà scegliere un seme del mazzo. Dovremo quindi distribuire il mazzo in modo che ognuno abbia lo stesso numero di carte del seme scelto, ad esempio otto o dieci carte ciascuno. Posizioniamo un cestino, che abbia un diametro di almeno trenta centimetri, in modo che sia equidistante da tutti i giocatori che sono seduti in cerchio sul pavimento. Per i bambini più piccoli, il cestino dovrebbe trovarsi a circa un metro di distanza, mentre per i bambini più grandi, a circa due metri. Stabiliremo un ordine di turni in cui i giocatori si alterneranno e daremo il via alla partita. Ogni giocatore, a turno, dovrà lanciare una carta cercando di farla entrare nel cestino. Quando tutte le carte in possesso dei partecipanti saranno terminate, procederemo al conteggio dei punti ottenuti dalle carte che sono entrate nel contenitore. Ricordatevi che le carte non hanno tutte lo stesso valore, quindi ecco come verranno assegnati i punti:
Il due vale 2 punti, il tre vale 3 punti e così via.
Le figure (come il fante, la regina e il re) valgono 10 punti ciascuna.
L'asso vale 15 punti.
Il giocatore che otterrà il punteggio più alto sarà il vincitore di questa manche. Potete quindi giocare più manche per determinare un vincitore finale. Divertitevi a lanciare le carte nel cestino e cercate di ottenere il punteggio più alto!”
La redazione

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“Quando i ragazzini vanno a scuola non vedono l'ora di poter sudare, giocare a pallone in cortile e muoversi. Hanno energia e voglia di divertirsi. Quando c'è la passione non si può parlare di sacrificio in vista del raggiungimento di un obiettivo. Nel nuoto fisicità e concentrazione vanno necessariamente correlati e l'impegno deve essere costante. Ma quando sei in piscina e qualcuno ti sta insegnando qualcosa che ami fare tutto viene naturale. E' molto importante il ruolo dell'educatore che deve essere in grado di trascinare: spesso non è il giovane allievo che è distratto ma le condizioni in cui si allena perché a volte ci sono corsi con tanti bambini e l'istruttore non può dare attenzione a tutti allo stesso modo. E se ci si sente trascurati ci si stufa più facilmente e non si è motivati.”
Massimiliano Rosolino

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