Frasi di Italo Svevo [Pag.4]

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Frasi di Italo Svevo [4/5]

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“Quanto poco cervello occorre per pigliare il pesce? Il corpo è piccolo. Che cosa sarà la testa e che cosa sarà poi il cervello? Quantità da negligersi! Quello ch'è la sventura del pesce che finisce in bocca del gabbiano sono quelle ali, quegli occhi, e lo stomaco, l'appetito formidabile per soddisfare il quale non è nulla quella caduta così dall'alto. Ma il cervello! Che cosa ci ha da fare il cervello col pigliar pesci?”

Italo Svevo

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“Chi non ha le ali necessarie quando nasce non gli crescono mai più. Chi non sa per natura piombare a tempo debito sulla preda non lo imparerà giammai e inutilmente starà a guardare come fanno gli altri, non lo saprà imitare. Si muore precisamente nello stato in cui si nasce, le mani organi per afferrare o anche inabili a tenere.”

Italo Svevo

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“Fuori della penna non c'è salvezza.”

Italo Svevo

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“Perché lagnarsi? Eppure tutti si lagnano. Quelli che non hanno avuto niente della preda muoiono gridando all'ingiustizia e quelli che ne hanno avuto parte trovano che avrebbero avuto diritto ad aver una parte maggiore.”

Italo Svevo

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“Compresi finalmente che cosa fosse la perfetta salute umana quando indovinai che il presente per lei era una verità tangibile in cui si poteva segregarsi e starci caldi. Cercai di esservi ammesso e tentai di soggiornarvi risoluto di non deridere me e lei, perché questo conato non poteva essere altro che la mia malattia ed io dovevo almeno guardarmi dall'infettare chi a me s'era confidato.”

Italo Svevo

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“La grande differenza che c'è fra l'uomo e il cane è che il primo non sa il piacere delle busse che cessano.”

Italo Svevo

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“Quaggiù quando noi non ci vogliamo male ci amiamo tutti, ma però i nostri vivi desideri accompagnano solo gli affari cui partecipiamo.”

Italo Svevo

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“Aveva osservato che quando due italiani si trovano allo stesso tavolo, avevano la gran voglia di lasciarlo per non sentire più l'altro.”

Italo Svevo

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“È ben vero che vicino alla nostra abitazione c'è un cane ch'è legato alla catena il giorno intero. Ma non ne soffre! Bestia curiosa, quella! Non so il nome e credo non ne abbia alcuno. A che cosa gli servirebbe un nome quand'è certo che a nessuno salterebbe in testa di chiamarlo visto ch'egli non potrebbe accorrere?”

Italo Svevo

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“Io credo che da molti come da me vi sieno dei periodi di tempo in cui certe idee occupino e ingrombrino tutto il cervello chiudendolo a tutte le altre.”

Italo Svevo

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“La catena e la museruola sono solo per Argo. La museruola è un pezzo di preda che non è né coperta né sincera. Io non so che cosa sia. Certo è una muraglia posta fra me e il creato, una nebbia che copre e rende meno distinta la vita.”

Italo Svevo

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“Le donne sono sempre povere di parole precise.”

Italo Svevo

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“Ammetto che per avere la persuasione della salute il mio destino dovette mutare e scaldare il mio organismo con la lotta e soprattutto col trionfo.”

Italo Svevo

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“Il pianto offusca le proprie colpe e permette di accusare, senz'obbiezioni, il destino.”

Italo Svevo

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“Le cose hanno talvolta l'odore delle bestie che vi passarono su, specialmente se qualche cosa vi lasciarono, ma altrimenti le cose sono mute.”

Italo Svevo

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“E' simpatica la gioia di chi ha saputo conquistarsi una parte esuberante del commestibile e si manifesti pure al sole in mezzo agli applausi.”

Italo Svevo

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“Chissà se l'amo? E' un dubbio che m'accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l'amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore.”

Italo Svevo

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“Le avventure più gradevoli possono capitare quando meno ci si pensa.”

Italo Svevo

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“Mi colse un'inquietudine enorme. Pensai: Giacché mi fa male non fumerò mai più, ma prima voglio farlo per l'ultima volta. Accesi una sigaretta e mi sentii subito liberato dall'inquietudine ad onta che la febbre forse aumentasse e che ad ogni tirata sentissi alle tonsille un bruciore come se fossero state toccate da un tizzone ardente. Finii tutta la sigaretta con l'accuratezza con cui si compie un voto.”

Italo Svevo

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“L'immaginazione è una vera avventura. Guàrdati dall'annotarla troppo presto perché la rendi quadrata e poco adattabile al tuo quadro. Deve restare fluida come la vita stessa che è e diviene.”

Italo Svevo

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